L’ospedale psichiatrico di Mombello è stato fondato nel 1871 come un istituto per la cura dei pazienti affetti da malattie mentali. Situato nella città di Limbiate, nella provincia di Monza e Brianza, in Italia, è stato gestito dalla Regione Lombardia fino al 2015, quando è stato chiuso. L’ospedale ha una storia controversa, caratterizzata da condizioni inumane di cura dei pazienti e abusi da parte del personale. Nel corso degli anni, l’ospedale ha subito numerose riforme e cambiamenti nella sua struttura e nella sua gestione, ma molti pazienti hanno continuato a denunciare abusi e maltrattamenti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’ospedale di Mombello è stato utilizzato come un campo di concentramento per i prigionieri politici. Durante questo periodo, molti pazienti sono stati sottoposti a torture e uccisi dalle guardie naziste. Negli anni ’60 e ’70, l’ospedale di Mombello è diventato uno dei principali luoghi di detenzione dei pazienti psichiatrici in Italia. La struttura era sovraffollata e il personale era scarsamente qualificato, il che ha portato a una serie di scandali relativi alla cura dei pazienti. Negli anni ’80 e ’90, l’ospedale ha subito un processo di ristrutturazione e modernizzazione, che ha portato all’apertura di nuovi reparti e alla formazione di personale qualificato. Tuttavia, molti pazienti hanno continuato a lamentarsi delle condizioni di vita all’interno dell’ospedale e dei maltrattamenti subiti da parte del personale. Nel 2015, dopo anni di critiche e denunce di abusi, l’ospedale di Mombello è stato definitivamente chiuso. La maggior parte dei pazienti è stata trasferita in altre strutture di cura, mentre l’edificio dell’ospedale è stato destinato ad altri usi. La chiusura dell’ospedale ha rappresentato la fine di una lunga e controversa storia, segnata da violenze e sofferenze per molte persone.
